Piazzette romane, Roma, Italia
Sono simili a salotti all’aperto
Ah, le piazze di Roma, simili a salotti all’aperto! Solo il pensiero mi aveva fatto tornare il buon umore. Di fronte a tanta bellezza mi sentivo inondare di beatitudine e non prestavo quasi attenzione a Isabella che mi esponeva la logica dei gatti. Piazza di Pietra, nel cuore della città, non presenta nulla di oggettivamente bello, però l’unico bar della piazza, “La Caffettiera” – un locale molto popolare tra i romani, soprattutto tra i politici – costituisce un punto di osservazione privilegiato da cui è possibile godere tante istantanee classicamente romane: i colori, le persone, l’accento romanesco, l’aperitivo a base di Campari Soda, il cameriere con la camicia bianca e il papillon, la ragazza in bicicletta, le suore che si affrettano a tornare al convento, il gruppo seduto al tavolino accanto che ride godendosi il sole e tanta, incessante allegria.
Su un lato della piazza si trova il colonnato ionico del tempio di Adriano, ove oggi sorge la Borsa. Ai tempi dello Stato Pontificio era la sede della dogana e prima che fosse restaurato, la piazza era un cumulo di rovine ed è da qui che ha preso il nome di “Pietra”. Come ho già detto, Roma è formata da tre città una sull’altra e quando domandai a Isabella che cosa pensava del fatto che i brokers seguivano l’andamento delle azioni all’interno di un tempio antico, la sua risposta fu ancora una volta “normalissimo”; poi continuò a parlarmi della contessa che ogni giorno dava da mangiare un pollo alla sua gatta.
Quella storia la trovava più interessante delle bizzarrie della sua città: una volta la contessa era andata a trovare alcuni amici a Frascati e i servitori ne avevano approfittato per mangiare loro il pollo destinato alla gatta. Poi le ossa spolpate le avevano messe nell’angolo dove di solito mangiava l’animale.
Il mio lungo soggiorno a Roma è descritto nel libro: Passeggiate romane