PASSEGGIATE ROMANE


“Un ritratto personale della Città Eterna”

 
 

“…Mentre varcavo la Porta di Piazza del Popolo, davanti a me si scorgeva la piazza, dominata dalle chiese gemelle, dall’altissimo obelisco e da cui si dipartono tre vie aperte a ventaglio, che a loro volta conducono ad altrettante piazze con scalinate di marmo e palazzi barocchi. Duecento anni prima quella stessa imponente Porta era stata varcata da Goethe, il quale, trovandosi al cospetto di un tale spettacolo, preludio alle meraviglie della Città Eterna, spalancò le braccia ed esclamò: «Adesso comincio a vivere!»

Visitare una città e poi descriverla è molto diversa che viverla, respirarne le atmosfere, goderne le sorprese, scoprirne i dettagli e raccontarne in modo coinvolgente e appassionato la personalità nascosta. Barbara Athanassiadis in Passeggiate romane fa proprio questo.

Ci fa conoscere Roma, la Città Eterna, osservandola con uno sguardo diverso, più umano ma anche più penetrante, e rivela i segreti del particolare modo di vivere dei romani, magistralmente in bilico tra il loro glorioso passato e un presente ricco di lustro. Nel contempo, sfiorando con la sua aura delicata i monumenti, i palazzi, le fontane, le piazze, le botteghe di questa città ricca di fascino, patria della «dolce vita», della moda, dell’arte, l’autrice conduce i lettori per mano svelando segreti preziosi e invitando persino gli ammiratori più fanatici di questa città, a reinnamorarsene come se fosse la prima volta!

“Un libro imperdibile per ogni autentico viaggiatore”

 

COMMENTO SUL LIBRO

La penna accattivante di Barbara Athanassiadis ci conduce a Roma, la città vivente. E oltre che a Roma, della quale si considera un’inviata, ci fa viaggiare anche in Terra Santa, mèta di un pellegrinaggio spirituale che ha offerto all’autrice la possibilità di conciliare le proprie radici con il suo soggiorno romano. Con levità che disdegna i particolari superflui, veniamo accompagnati da un palazzo a un balcone, e da una piazza al cinema degli anni Sessanta. E poi sorvoliamo isolati intere e chiese guidati dalla bussola, talora, della verità storica. Perché Barbara è una viaggiatrice che in modo affatto personale, femminile e romantico, sa come sbarazzarsi dei pesi inutili cogliendo i più bei fiori mediterranei e infilando dentro gli stessi vasi sia le rose sia i carciofi.

Protagonisti di Passeggiate romane sono la contessa brontolona e la scatenata sorella minore di Napoleone Bonaparte che posa nuda come modello della Venere di Villa Borghese; e poi Giulio Cesare e l’artigiano del marmo, il Santo Padre e il giardiniere, ma anche il borseggiatore, che l’autrice ci descrive con la stessa, sapida eleganza. E inoltre Sofia Loren e Cinecittà, fino al giovanotto che, in davanti alla sua Vespa, si fa bello in attesa di recitare il ruolo che gli spetta nel kitsch turistico contemporaneo. Non mancano poi i pony-express con le loro voci melodiose, che si stagliano sullo sfondo splendido e decadente della capitale italiana.

Maria Ioannides, Critico letterario