Una sensazione meravigliosa, Assuan, Egitto
Tutto era tranquillo. Era mattino presto e per le strade di Assuan non circolava ancora nessuno. Soltanto due feluche navigavano sul Nilo, che in quel punto offriva uno scorcio molto pittoresco. Abbiamo lasciato la città e ci siamo addentrati nel deserto per raggiungere l’aeroporto.
“Voleremo!”, dissi con gioia.
Era la prima volta che salivo a bordo di un Piper a due posti. Era sicuro? Mi guardai intorno preoccupata, ma era troppo tardi. Guardai il mio compagno di viaggio che parlava accanto all’ala con un nubiano che indossava una gallegaya rosa, poi aprì la porta e si sedette accanto a me. Quando il Piper procedette verso la pista di decollo, fui colta da una crisi di panico. Ho cominciato a sudare a causa dell’ansia. Intanto il piccolo aereo si era messo a correre e tremava tutto.
“Che pazzia ho fatto!”, mi sono detta chiudendo gli occhi. Temevo che qualcosa esplodesse proprio sotto il mio sedile e sentivo il piccolo aereo correre sempre più veloce… Finché, oop! ha iniziato a sollevarsi nel cielo. Il peso scomparve subito insieme al rumore.
Aprii gli occhi e i battiti del mio cuore hanno cominciato a calmarsi. Inclinai la testa e vidi il più maestoso spettacolo della mia vita. Il Nilo, simile a un serpente, solcava la terra e si prolungava verso il Basso Egitto. Le rive sembravano una cintura verde, dai colori incredibilmente vivaci, che si estendeva fino a perdita d’occhio. Intanto il deserto, sotto i primi raggi del sole, era diventato dì un tenue color rosa. Le feluche con le loro vele bianche triangolari navigavano sul fiume, ed era un vero piacere ammirarle dal cielo insieme all'isola di Elefantina ed ai giardini esotici dì Kitchener. Ed ecco anche le miniere dai quali gli antichi Egizi estraevano il granito rosa.
L’aereo virò e si diresse verso sud.
“È meraviglioso”, mi sono detta al culmine della felicità. Ed ecco una macchia di neve che superammo di lato. Sotto di noi la Nubia si estendeva con la sua terra secca e rossa, mentre il Nilo come un fila lunghissimo si addentrava nella profondità del Sudan.
Siamo scesi un po’ per osservare meglio i templi faraonici che sorgevano solitari sulle rive del fiume, fedeli compagni da un tempo immemorabile. Poi abbiamo guadagnato quota per vedere dall’alto i villaggi con le loro case fatte di paglia e fango, gli unici rimasti dopo che la costruzione della diga di Assuan fece sì che le acque coprissero una parte della Nubia creando il lago Nasser. Ed ecco poi il tempio di File, trasferito con l'aiuto dell'UNESCO nella vicina isola, dopo essere rimasto per anni sprofondato nell’acqua per metà. Il tempio più elegante del mondo antico, dedicato a Iside, dove Cleopatra si recava spesso perché la dea era la sua protettrice.
La sensazione procurata dallo spettacolo del deserto dall'alto non aveva eguali.
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