Ernest Hemingway al Ritz di Parigi
A volte viaggiare con la fantasia è più intenso che viaggiare in realtà. Seduta nella biblioteca di casa leggo il libro di Hemingway, Festa Mobile, ambientato a Parigi e la mia mente inizia a volare….entro con lui nel bar del Ritz, dove negli anni ’20, quando era un aspirante scrittore poteva permettersi di andare solo una volta a settimana, in seguito, diventato famoso, lo frequentò spessissimo. Fu a Parigi che lui e i suoi amici della “Generazione Perduta” alimentarono il mito dello scrittore americano espatriato nel corso del 1920, e con Scott Fitzgerald barcollava ubriaco nei bar della Rive Gauche.
Molto tempo dopo la Seconda Guerra Mondiale Hemingway scrive nel suo libro Festa Mobile che il barman Georges del bar al Ritz gli domandava chi fosse stato quello Scott Fitzgerald di cui tutti i clienti americani chiedevano e di cui lui non si ricordava, perché negli anni 20, Georges era un fattorino dell’albergo e non il barman. “Non lo conoscevi” domandò Hemingway. “No. E mi ricordo tutti i clienti di quell’epoca, ma adesso tutti parlano di lui ed io non riesco a capire il perché”. E continuò a dirgli che si ricordava del barone von Blixen “…con cui lei – sempre rivolto ad Hemingway- veniva e che nessuno può dimenticare facilmente.”
Leggendo il nome del barone, istantaneamente e sempre seduta nella biblioteca di casa, decollo e dal bar del Ritz atterro sulla villa di Karen Blixen, fuori da Nairobi che ho visitato circa 30 anni fa. Mi ricordo che un intero pomeriggio ero seduta sulla veranda leggendo il suo celebre libro La mia Africa mentre contemplavo il paesaggio intorno. “Blixie era molto orgoglioso degli scritti della sua prima moglie” diceva Hemingway a Georges, “ma ci conoscevamo molto prima di sposarla”.
Cercando di immaginare “Blixie” con Hemingway al bar del Ritz degli anni ‘20, e mentre ero seduta sulla mia poltrona, ho preso voli intercontinentali. Da Place Vendome di Parigi mi sono spostata a Ngong Hills in Kenya senza nessuna difficoltà. Chissà come mai? Forse calarsi nell’atmosfera di un libro coinvolgente porta la fantasia a passare da un’ immagine all’altra in modo naturale. Viaggiare con la mente è un’esperienza davvero favolosa.
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