Rilassarsi nel Lake Palace, Udaipur, India
Non mi pentii di essere rimasta al palazzo perché, ovunque volgessi lo sguardo, quello che vedevo era un paradiso. Octopussy, il film di James Bond, mi apparve del tutto fuori luogo e anzi mi domandai come mai il maharaja avesse concesso l’utilizzo del palazzo. I colpi di scena e la concitazione del film non avevano nulla a che vedere con la sensazione di relax donata dall’atmosfera del palazzo.
Passeggiavo in un labirinto di serenità estrema, in mezzo a giardini nascosti, verande coperte, logge di marmo, torrette e altri giardini ancora, finché a un certo punto mi misi a dondolarmi su un divano. Accanto, da entrambi i lati, c’erano due vasche di marmo piene d’acqua su cui galleggiavano petali di rosa accuratamente disposti secondo il colore.
Mi domandai che cosa sarebbe successo se avessi immerso una mano nell’acqua e li avessi rimescolati. I petali di rosa si sarebbero arrabbiati oppure se ne sarebbero rimasti tranquilli nella consapevolezza che, presto o tardi, la mano del giardiniere li avrebbe rimessi a posto? Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi mentre continuavo a dondolarmi. Feci un altro respiro e stavolta i petali di rosa mi entrarono dentro riempiendomi della loro serenità.
Fu semplice. Un minuto produsse lo stesso effetto di cinque anni di psicanalisi. Poi mi recai in piscina e scrissi sul taccuino di viaggio: “My World of Great Beauties…”. Cominciai il capitolo… Non descrissi le meraviglie che avevo visto in India, ma le meraviglie che scoprivo dentro di me.
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